28-12-2000
ALDO FABRIZI
(1905-1990)
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Fabrizi si trovava perfettamente a suo agio nei ruoli brillanti così come in quelli drammatici; nonostante sia considerato uno dei migliori comici romani, il suo nome è solitamente legato al famoso film Roma città aperta (1945), basato sugli ultimi giorni dell'occupazione di Roma da parte delle milizie naziste alla fine della seconda guerra mondiale.
Oltre
ad essere un'eccellente atore, scrisse la sceneggiatura per alcuni dei molti
titoli in cui lavorò, ne diresse lui stesso qualcuno, e ne produsse perfino due.
Negli
anni '60 e '70 apparve anche in due diverse edizioni del musical "Rugantino",
in una piece teatrale, e in diversi programmi televisivi.
Il
cibo era probabilmente l'attività preferita di Fabrizi (si dilettava tanto a
preparare piatti quanto a ...mangiarseli); ciò dava ragione della sua massicia
corporatura, una caratteristica che sfruttava assai bene nell'interpretare i
suoi personaggi.
Nell'ultimo
periodo, con suo grande rammarico, problemi di salute lo costrinsero ad evitare
gli eccessi alimentari, e a mettersi a dieta. Due raccolte di poesie, "La
Pastasciutta" (1971) i cui temi principali sono il cibo e le sue ricette
preferite con la pasta, e "Nonna Minestra" (1974), testimoniano questa
sua passione.
MAGNÀ
E DORMÌ
So'
du' vizietti, me diceva nonno,
che
mai nessuno te li pò levà,
perché
so' necessari pe' campà
sin
dar momento che venimo ar monno.
Er
primo vizio provoca er seconno:
er
sonno mette fame e fà magnà,
doppo
magnato t'aripija sonno
poi
t'arzi, magni e torni a riposà.
Insomma,
la magnata e la dormita,
massimamente
in una certa età,
so'
l'uniche du' gioje de la vita.
La
sola differenza è questa qui:
che
pure si ciài sonno pòi magnà,
ma
si ciài fame mica pòi dormì.
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