18-10-2016

 

 

Artistas italianas escrevem livros autobiográficos

 

 

Mara Venier (n. 20-10-1950) - Amori della Zia - Mondadori

Eleonora Giorgi (n. 21-10-1953) - Nei panni di un'altra - Mondadori

 

 

   

NOTA DE LEITURA

 

Em Itália, nos anos 70, os realizadores de cinema aproveitaram as beldades que encontravam para as despirem no écran, embora fossem ainda adolescentes ou pouco mais. Certamente, não era difícil convencê-las de que aquele era o caminho da fama e que não tinha mal nenhum. Mas nelas ficou a sensação de serem exploradas e nem todas se reergueram para defenderem os seus méritos de outro modo. O exemplo mais flagrante foi Laura Antonelli (1941 2015) que se afundou no inferno da droga.

Já as que tiveram sucesso estão hoje a escrever e a publicar em estilo ligeiro as suas memórias, que têm sucesso junto do público. Vou mencionar os livros de duas delas, ambos de leitura muito agradável: Eleonora Giorgi (n. 21-10-1953) e Mara Venier (n. 20-10-1950). Por acaso, ambas têm o seu aniversário este mês.

Eleonora Giorgi foi sobretudo actriz de cinema e participou em filmes de sucesso. Teve uma passagem pelo mundo das drogas duras o que confessa no seu livro. Apareceu nua nos primeiros filmes e, quando depois aparecia num evento, o povo clamava: Nua, nua, nua!

Casou rica com Angelo Rizzoli, mas este tinha um feitio infernal e insuportável. Mas casou com comunhão de bens e por isso mais tarde conseguiu receber metade das acções da editora da família.

Os primeiros capítulos do livro alternam o início da vida dela com a narrativa da tempestade que se iniciou com a prisão do marido que foi preso duas vezes por falência fraudulenta.

Teve depois vários amantes com um sucesso também variável. Agora, põe a hipótese de ir para freira, mas não deve ser a sério.

 

 

Mara Venier (no registo, Mara Provoleri)  é outra onda, muito mais sólida. Também fez algumas cenas provocantes, mas depressa se deixou disso e do cinema.

Teve também muitos homens, com namoros estapafúrdios, como com o actor americano Armand Anthony Assante (n. 4-10-1949) com quem falava no seu inglês deficiente e acompanhava atravessando o mundo para ir ter com ele, quando ele lhe ligava dizendo “I miss you!”. Viveu também vários anos com Renzo Arbore, mas não casou, como ela talvez desejaria. Foi este que lhe ensinou truques para a TV, quando ela já participava na RAI na emissão “Domenica in”. Por lá ficou até lhe caber a direcção do programa, ficando conhecida como a “Signora della Domenica”. Eu próprio a via com muito agrado nas tardes de Domingo.

Possivelmente, a sua língua bastante afiada acabou por lhe trazer alguns desgostos. Ela própria dizia e escreve: Io sono una pesciarola!, que se pode traduzir por uma que faz peixeiradas!

Com a dança dos seus maridos e amantes, acabou por ter alguns problemas com os filhos. A filha, Elisabeta, com a qual no entanto se dá bem, foi criada praticamente pela avó materna. Nasceu ela em 3-10-1968, filha de Francesco Ferracini ( 24-5-2016), mas a mãe divorciou-se pouco depois.  Teve em 1973 o filho Paolo que viveu sempre com o pai Pier Paolo Capponi e com a mulher deste Isabella Peretti; reconciliaram-se depois de alguns anos de indiferença.

Mas a sua simpatia, e talvez também o seu ar maternal acabaram por atrair no ano 2000 um homem riquíssimo, Nicola Carraro (n. 1-2-1942), que a admirava há muitos anos e com quem fez um casamento espampanante em 28-6-2006.

É considerada uma boa cozinheira e disso se orgulha, tanto assim que inseriu no livro as dez receitas que mais agradam aos seus amigos.

Mostra ser uma mulher feliz. Diz que o prazer do livro lhe permitiu colmatar o enorme sofrimento que sentira com a morte da mãe em 26 de Junho de 2015.

 

Nota: Ambos os livros foram lidos no Kindle, comprados na Amazon.com a preços baixos (um total de 15,65 € incluindo o IVA português a 23 %).

 

 

 

 

Da Editora:

Con sconcertante sincerità e una lucidità rara e preziosa Eleonora Giorgi ripercorre le tappe della sua vita, ma ci racconta molto di più.

Un'infanzia felice, trascorsa nei bei quartieri di Roma, circondata dagli affetti di una famiglia numerosa, viene bruscamente interrotta quando il padre lascia la madre per un'altra donna. Improvvisamente Eleonora si trova confrontata con una realtà ben diversa dai suoi sogni infantili. Giovanissima esce di casa e si mantiene agli studi. Esordisce nel cinema per caso a 19 anni e la sua bellezza statuaria, accompagnata da tanta ingenuità giovanile, trasformano l'attrice, suo malgrado, nel sex symbol più famoso del cinema italiano di allora. Sono gli anni '70 a Roma: Eleonora, in bilico tra i riflettori del successo e una inaspettata solitudine, tra la scoperta dell'amore e il dolore della perdita, scivola progressivamente in una vita hippy e sregolata. Poi l'incontro salvifico e l'amore con l'editore Angelo Rizzoli. Con lui condivide un intenso percorso affettivo allietato dalla nascita di un figlio - e professionale, culminato col David di Donatello nel 1982, funestato però da una martellante e aggressiva campagna stampa. Eleonora ne capirà i motivi solo il giorno dell'arresto di suo marito. È il 18 febbraio 1983, e tutto precipita. Lo scandalo P2 la trascina in una lacerante vicenda economico-giudiziaria.

 

 

Il Messaggero.it 

 

Mercoledì 28 Settembre 2016 

 

Eleonora Giorgi, tra amori e tossicodipendenza: «Sono stanca: non escludo la clausura»

Eleonora Giorgi si confessa al settimanale 'Diva', cui ha rilasciato un'intervista sul suo libro intitolato 'Nei panni di un'altra', e parla delle sue relazioni: "Ho capito che l'amore profondo, quello che ho sempre cercato, è molto pericoloso". Lo fa per la prima volta raccontando il suo tormentato passato, dalla dipendenza dall'eroina quando aveva vent'anni alla carriera iniziata con le sexy commedie fino alle sue complicate relazioni sentimentali.

"A 24 anni sono entrata in una storia più grande di me - spiega l'attrice facendo riferimento alle nozze con Angelo Rizzoli, poi travolto dallo scandalo della P2 - Angelo era doppio, conosceva il bene ma precipitava nel suo opposto". Nell'intervista la Giorgi parla anche della sua relazione attuale: "Finito il libro ho ritrovato un vecchio amore dei vent'anni nel frattempo disperso. Non ci vedevamo da qualche anno ed è stato incredibile ritrovarci così coinvolti".

Per quanto riguarda i suoi progetti per il futuro la Giorgi confessa: "Vorrei fare una regina al cinema o in una fiction". In alternativa? "Non escludo la clausura. Chiudermi in una comunità. Forse in un convento. Il mio secondo nome è Orsola. Sono stanca. Non ne posso più del cuore che batte forte e mi assorda"

 

 

L'HUFFINGTON POST

29-9-2016

 

Eleonora Giorgi confessa: "Ero dipendente dall'eroina, ora sto pensando di rinchiudermi in un convento"          

  

"Non escludo la clausura. Chiudermi in una comunità. Forse in un convento. [...] Sono stanca. Non ne posso più del cuore che batte forte e mi assorda". È questa la sorprendente dichiarazione rilasciata da Eleonora Giorgi, una delle attrice italiane più famose di sempre, al settimanale Diva e Donna, in occasione dell'uscita del suo libro Nei panni di un'altra.

L'attrice di film come Dimenticare Venezia, Borotalco e Sapore di mare 2 è infatti voluta uscire allo scoperto, tratteggiando un bilancio della sua vita personale e sentimentale. Un bilancio che però ha fatto sentire tutto il suo peso su una donna che ha sempre vissuto con intensità: la dipendenza dall'eroina in giovane età, il successo attivato con le commedie sexy, gli amori sfortunati ma totali.

"Ho capito che l'amore profondo, quello che ho sempre cercato, è molto pericoloso" spiega la Giorgi parlando della sua autobiografia, uscita per i tipi Mondadori. Tra gli amori pericolosi, del resto, l'attrice annovera anche quello con l'ormai scomparso marito Angelo Rizzoli, dalla cui unione è nato Andrea e che venne coinvolto nello scandalo della P2.

"A 24 anni sono entrata in una storia più grande di me" ha dichiarato l'attrice. "Angelo era doppio, conosceva il bene ma precipitava nel suo opposto". Eppure la Giorgi non ha smesso di amare, di cercare la complicità con un uomo. "Finito il libro ho ritrovato un vecchio amore dei vent'anni nel frattempo disperso. Non ci vedevamo da qualche anno ed è stato incredibile ritrovarci così coinvolti".

Tuttavia, l'attrice 63enne è anche stanca di vivere in maniera così forte ciò che le accade e starebbe pensando di ritirarsi in un convento. L'alternativa, invece, sarebbe quella di continuare con cinema: "Vorrei fare una regina al cinema o in una fiction". Staremo a vedere quale della due opzioni sceglierà.

 

 

IL MATTINO.it

5-10-2016

 

'Nei panni di un'altra', Eleonora Giorgi si racconta in un libro: «Un utile riordino interiore

 

Stefania Cigarinini

 

Si è messa a nudo, molto più che nei film erotici che, agli inizi degli anni Settanta, l’hanno resa famosa. Nel libro - Nei panni di un’altra - racconta tutto: dal complicato rapporto con celebrità, con l’ex marito Angelo Rizzoli, l’esperienza di droga, i lutti, i grandi amori - Alessandro Momo, Andrea De Carlo, Massimo Ciavarro - figli compresi, Andrea e Paolo.

È stato difficile scriverlo? «No, è stata la cosa più consolatoria che ho fatto fin qui»

Come nasce? «Dopo 43 anni di vita pubblica, iniziata per caso, ho voluto dare un resoconto di quel che è successo. Ritornare sulla storia con Rizzoli, e la macchina del fango che ne seguì, dalla quale non fui capace, allora, di difendermi»

Si è messa nei panni di un’intervistatrice di se stessa «Ho lasciato che i ricordi fluissero e ho raccontato la mia vita, per come la percepivo in quel momento, nei diversi gradi di maturità. Senza giudizi né analisi psicologiche».

La sensazione finale? «Un riordino interiore davvero utile».

Il libro, a tratti, è crudo. Ha pensato ai suoi figli? «L’ho fatto anche per chiarire loro cose che prima non potevo dire e per restituire l’immagine di una madre serena».

I fan? «Hanno apprezzato il mio bisogno di verità, ho ricevuto migliaia di testimonianze di affetto e stima»

Facebook «Mi ha aperto un mondo. Io sono solare, ma anche molto riservata, il social mi permette di comunicare i miei sentimenti senza la fisicità del contatto».

Follower? «Cinquemila, preferisco comunicare direttamente, come voglio io, dalla mia bachechina. Non ho una pagina vip, neanche quella di promozione del libro»

È stata icona di bellezza, come vive l’età? «Osando proporre un modello di ultrasessantenne attraente. Le mie rughe corrispondo a sorrisi e lacrime.
Ne sono fiera».

 

 

Mara Venier

Da Editora:

Era la "stracciarola" più famosa di Roma. La sua bottega di vestiti usati si trovava nei pressi di Campo dei Fiori. Erano gli anni Settanta, e nessuno immaginava che Mara Venier sarebbe diventata ciò che è oggi: una delle personalità della tv italiana. In questo libro Mara racconta com'è andata. Ma attenzione: il lettore non si aspetti una classica autobiografia. Questo no, non è quel tipo di libro. Si tratta piuttosto di un libero girovagare tra luoghi, personaggi e aneddoti della sua vita, tra i quali emergono prepotentemente le memorie dell'infanzia: Mara, veneziana di nascita, cresce a Mestre in un contesto popolare, con una madre molto bella e un padre, ferroviere, dolcissimo. Di quegli anni evoca con commozione le scorribande con i ragazzini tra le case del quartiere, le pittoresche litigate in famiglia, i primi amori dell'adolescenza. Fil rouge del racconto sono le sue ricette: Mara è una cuoca di talento e cucina per gli amici, per i suoi amori, ma anche per rievocare il passato. I dieci piatti raccolti in appendice sono tutti legati a un momento della sua vita: il baccalà mantecato dell'infanzia, la lasagna con cui suggella la fine di un amore, l'amatriciana che accompagna un'amicizia speciale. Fino alla pasta e fagioli con cui conquista l'ultimo, grande amore della sua vita. Ricette e affetti inevitabilmente si intrecciano.

 

 

 

 
DAG
SPIA
  .com

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25 OTT 2015

 

AMORI DELLA ZIA - LA VENIER SCRIVE UN LIBRO PER “RACCONTARE LE MIE OTTO, NOVE VITE: DAL PRIMO AMORE A NICOLA CARRARO, A CUI HO DETTO ‘SONO UNA PESCIAROLA!’ - “MARRAZZO AVEVA UNA COTTA PER ME, JERRY CALÀ MI TRADÌ CON UNA TRANS, I 12 ANNI CON ARBORE, ARMAND ASSANTE UN FIGO PAZZESCO, MI CHIAMAVA E CORREVO”

 

«La verità è che io non ho avuto una vita. Ne ho avute otto, nove. De più dei gatti, amore». Veneta, ma con la sua irresistibile parlata mezza romana, Mara Venier è un torrente in piena di battute, aneddoti, ricordi. Il groviglio delle sue esperienze - tra amori lunghi o brevi, dolori, tv, cinema, figli e stili di vita - la bionda ex signora della domenica, 65 anni da pochi giorni, lo snoda in un libro.


«Che non è un' autobiografia, ma un flash di vari episodi della mia memoria», dice Mara, che a un certo punto si definisce una «pesciarola». Si intitola Amori della zia (Mondadori), come la nota espressione che usa in tv, un motto che l' ha resa famigliare e amata dalla gente. Mescola la carriera, da indossatrice di cataloghi ad attrice fino a donna di televisione, qualche segreto e ovviamente gli amori, ognuno dei quali è associato a un piatto a lei caro.

Perché ha scritto un libro su di lei?
«Io non lo volevo fare, adesso le racconto, ma devo partire da Adamo ed Eva».


Dica.
«Mondadori mi ha molto corteggiata, a me sembrava ridicolo scrivere un libro, non mi piaceva l' idea di raccontare (quasi) tutto di me. Alla fine, sfinita dalle telefonate, ho accettato l' incontro. A un certo punto, mentre mia madre era malata di Alzheimer, ho pensato che, per esorcizzare il dolore, sarebbe stato importante parlarne. Al secondo capitolo, però, mi sono bloccata: non ce la facevo, era devastante. Poi è arrivata Alessia Marcuzzi».

La Marcuzzi?
«Sì, facevamo insieme l' Isola dei famosi, a gennaio, e lei mi ha iscritto a Instagram, il social network delle foto. Io sono l' antitecnologia in persona, ma in poche settimane ho raccolto 500.000 seguaci. Tanti, per una signora come me. E Nicola, mio marito, ha iniziato a fotografarmi mentre cucinavo. La gente ha cominciato a chiedermi le ricette e ho avuto l' idea: un libro delle mie ricette legate agli episodi della mia vita. Ma il mio vissuto, alla fine, ha avuto la meglio».


Iniziamo da lì: dal primo amore, Francesco Ferracini, aspirante attore. Lei aveva 17 anni: resta incinta e si sposa.
«La mia prima cotta. L' uomo più bello che avessi mai visto. La prima volta che ho fatto l' amore, ho concepito. Mi sono sposata in chiesa, i miei genitori hanno firmato per me. Più che un matrimonio sembrava una prima comunione. Non avevo nemmeno detto loro che ero incinta. Avrei potuto poi chiedere l' annullamento alla Sacra Rota per vizio di consenso. Non l' ho fatto, non rinnego nulla».


Colpo di scena: niente viaggio di nozze.
«Macché, lui se ne va a Roma. "Voglio fare l' attore", mi disse. Cominciamo bene, pensai. E io me ne resto a Mestre: un mezzo scandalo. Ero ingenua, gnoccolona. A Roma lo raggiungo dopo per chiedere il divorzio. E mi innamoro della città, ci rimango».


Inizia a fare la modella e poi arriva il cinema.
«Avevo con me Elisabetta, mia figlia. Aveva un anno e mezzo. Il mio ex mi presentò un regista, Sergio Capogna. Che alla fine fece un provino a me e non a lui. Durante le riprese di quel primo film mi separo perché...mi innamoro di un altro: il padre di mio figlio Paolo. Devo al mio primo marito di avermi aperto le porte di Roma. Faccio l' attrice per caso. Il mio sogno era quello di aprire una profumeria».

Ha l' innamoramento facile?
«No. Ho avuto poche storie, tutte lunghe: fatico a chiudere, ho pazienza infinita. Ma quando è finita, è finita».

Con Jerry Calà ha avuto molta pazienza: gli ha perdonato parecchie avventure, vero?
«Eravamo due ragazzi, lui era un discolaccio, birichino. Gli facevo il pesce finto e lui mangiava subito la testa e la coda. Una volta mi disse: "Vado a Milano perché devo vedere il commercialista". Qualche giorno dopo, vado dal giornalaio e lo vedo su una rivista: era in una discoteca abbracciato a una bonazza, che dopo poco scoprii essere un trans. "Eccolo qui il tuo commercialista". Quando ho chiuso, gli dissi: per un anno non mi chiamare. Lo fece. E poi siamo diventati inseparabili amici. Oggi è una persona importante per me, uno di famiglia».

Con Renzo Arbore, altro suo ex, è meno amica?
«Già. Per lui ho grande affetto, rispetto, stima. Di lui parlo poco. Mi ha insegnato tanto, siamo stati insieme 12 anni, la voglia della tv me l' ha fatta venire lui. Nel mio libro non parlo male di nessuno».

Come mai?
«Per me è stato una terapia d' urto. Nato in un momento particolare: da poco è mancata mia madre, per tre settimane non mi sono alzata dal letto, una perdita inimmaginabile. Tornare a scrivere, magari cose divertenti, mi ha riportato alla vita».


Tra le cose divertenti che racconta c' è la sua storia d' amore con Armand Assante, l' attore americano. Un anno e mezzo vissuto pericolosamente...
«Un figo pazzesco. Andavo da Roma a New York appena mi chiamava. Non capivo niente di quello che diceva: non so mezza parola di inglese. So solo che quando mi diceva al telefono quelle tre paroline, I miss you, "mi manchi", io ero già sull' aereo per l' America. Andavamo a Bora Bora, nel suo ranch a Orange County, io carica di valigie Samsonite piene di pecorino e pancetta per fargli le lasagne. Una passione travolgente. Ho dovuto chiudere, mi sono salvata. Ma prima di lasciarlo gli ho fatto una bellissima lasagna».

C' è un uomo di tv, non citato nel libro, che pare avesse una cotta per lei: Michele Santoro. È vero?
Ride. «Ma va, una leggenda metropolitana. Siamo stati amici, ci si vedeva, ci si divertiva, mi piaceva molto, ma è stato solo una persona amica».

E che Piero Marrazzo prese una cotta per lei che ci dice?
«Un grande amico, ma è vero: lo vedevo nei corridoi della Rai quando io conducevo Domenica in e lui lavorava nella squadra del Tg2: si vedeva chiaramente che aveva preso una sbandata per me».


Addirittura, nelle deposizioni, il trans Natali, parlando di Marrazzo, diceva che agli inizi del loro rapporto il giornalista si sfogava, disperato: amava una conduttrice famosa ma non era corrisposto.
«Ero proprio io, questa cosa non l' avevo mai confidata a nessuno».


Ci racconti l' episodio del corteggiatore con la mozzarellina…

«Erano tre anni che questo ce provava, che mi corteggiava. E io niente. Eravamo entrambi, come dire, impegnati e…famosi. Alla fine ho detto di sì, "esco a cena con te". Allora lui mi invita a pranzo da lui. Eravamo d' accordo per martedì, la mattina mi chiama e mi dice: "Sai, volevo dirti che sono a dieta, faccio un' insalatina e una mozzarellina". M' è venuta 'na tristezza. Mi corteggi, il nostro primo incontro potrebbe essere qualcosa di seducente e tu me dai 'na mozzarellina? A una godereccia come me, io che mangio tre/quattro brioche al giorno? Gli ho detto: "Scusami, ho un impegno, non posso venire"».

Nel libro dice che voleva farsi suora. Ma davvero?
«Sì, dai sei ai dodici anni, mica poco. Ho vinto il premio di catechismo, lo conservo ancora nella casa di Mestre. Me lo aveva consegnato don Gino Trevisan, il prete che anni dopo mi sposò… Mia mamma non ci credeva, ero un tale maschiaccio. Ero molto molto cattolica andavo sempre in chiesa. Poi ho cambiato idea».


Dopo tanti amori, prima di conoscere suo marito Nicola Carraro, ha avuto un periodo buio.
«Lavoravo tanto, ero la signora della domenica, intervistavo i divi di Hollywood e quando incontrai Antonio Banderas innamorato di Melanie Griffith, e vidi come erano affettuosi l' uno con l' altra, sentivo che mi mancava qualcosa. Ero infelice, sola. Questa inquietudine, unita al carattere curioso, mi ha fatto esplorare diverse cose. Sensitivi, cartomanti... A Roma c' era un parrucchiere dove lavorava una persona che leggeva i fondi del caffè.
E io sempre da questo parrucchiere. Le "cose orientali" le ho provate tutte.
Per un periodo sono stata buddista. Sono andata da una cartomante, ogni sera dopo mezzanotte con Edwige Fenech, mia amica, andavamo da questa che si chiamava la "gattara"».

E cosa le diceva «la gattara»?
«Una delle ultime volte ero con Edwige. Mi disse: "Troverai il grande amore della tua vita, sì. Per te vedo il mare, i viaggi, le isole". Pensai: "Ecco, sarà uno con un' agenzia di viaggi". Dovevo mettermi con un tour operator a tutti i costi. Così, a ogni persona che conoscevo, chiedevo: "Ma tu, per caso, hai un' agenzia di viaggi?"».


Invece quell' uomo era Nicola Carraro.
«Essì, quando lo conobbi, viveva ai Caraibi. Ho collegato tempo dopo. Nicola è stata persona giusta al momento giusto. Prima di lui, sono sempre stata attratta da persone che non condividevano il mio progetto d' amore, di vita normale».

Come vi siete conosciuti?
«Ci ha presentato Melania Rizzoli. La prima sera a cena, mi continuava a chiedere della mia pasta e fagioli. Non capivo. Poi piano piano siamo diventati inseparabili. La prima volta che mi ha detto "ti amo" io ho risposto: "Nicola, ma guarda che io sono una pesciarola". Non so perché. Quando Nik mi ha chiesto di sposarmi in ginocchio mi sono messa a piangere, ho subito chiamato Walter Veltroni, allora sindaco di Roma, per farmi sposare.
Sognavo un bel matrimonio».

 


Infatti furono nozze da favola, alla «Gangs of New York».
«Un' idea pazzesca, un matrimonio alla Little Italy. Ma successe di tutto. Fu il panico quando gli organizzatori mi dissero che mancavano i gabinetti. E poi gli invitati… Katia Ricciarelli non voleva venire se fosse venuto Pippo Baudo, la Marini dava forfait se io avessi invitato Cecchi Gori. Allora ho detto: "Sentite ragazzi, io invito tutti quanti, poi fate come c… vi pare"».

 

Lei ha trovato l' amore quasi a 50 anni, ci sperava più?
«Forse avevo un po' represso il bisogno di un compagno. Negli anni mi sono sentita inadeguata: non era così. Avevo solo di fronte persone che non potevano darmi quello che volevo. Non basta una vita a imparare a volersi un po' bene. E poi è arrivato Nik…».

 

L' amore allora cos' è: questione di cuore, ragione, o fortuna?
«È una gran botta de culo».

 

 

Ver também

Mara Venier: “Ho avuto la tentazione di tradire, ma non l’ho fatto”

Pubblicato in data 29 ottobre 2015

http://www.pianetanotizie.it/53622015/mara-venier-ho-avuto-la-tentazione-di-tradirema-non-lho-fatto/

 

 

CONTROCOPERTINA

Maggio 25, 2916

 

E’ un momento doloroso per Mara Venier. Francesco Ferracini, suo ex marito e padre di sua figlia Elisabetta, è morto.

L’annuncio sul profilo Instagram di Elisabetta Ferracini, che ha pubblicato una foto del papà, subito dopo condivisa dalla Venier. “Ciao Francesco – ha scritto la conduttrice – sarai sempre con noi”.

Francesco Ferracini è stato un attore molto popolare negli anni ’70. Recitò in alcuni dei più famosi film “poliziotteschi”, tra cui “Quelli della calibro 38”, “Roma drogata: la polizia non può intervenire” e “La polizia è sconfitta”. La Venier lo sposò a soli 17 anni, ma il loro non fu un matrimonio felice, come ha raccontato la conduttrice in diverse interviste. Si lasciarono poco dopo la nascita della figlia Elisabetta.

Maria Venier, nota attrice, conduttrice e showgirl italiana, è in lutto per la morte dell’ex marito Francesco Ferracini, da cui ha avuto una figlia, Elisabetta. E’ stata proprio quest’ultima ad annunciare la triste notizia su Instagram con un laconico “Ciao papà” e un piccolo cuore. Sebbene il rapporto con Ferracini sia durato poco, Mara Venier ha voluto esprimere il suo cordoglio sui social per quell’uomo di cui si innamorò follemente quando aveva solo 17 anni ed era ancora una perfetta sconosciuta:

“Ciao Francesco… sarai sempre con noi”.

Ferracini interpretò molti film polizieschi come “Roma Drogata: la polizia non può intervenire” e “Quelli della calibro 38”. Tutto si può dire meno che il rapporto tra la Venier e Ferracini sia stato sereno e solido. La storia, molto burrascosa, fu breve ma intensa. I due si separarono nel 1973. Da quella relazione effimera, però, nacque Elisabetta Ferracini, venuta alla ribalta anni fa perché condusse il celebre programma “Solletico”.

Maria Venier, dopo Francesco Ferracini, ha avuto molte storie con uomini famosi del mondo dello spettacolo e della musica. L’attrice e showgirl ne ha parlato anche nel suo primo libro, uscito l’anno scorso e intitolato “Gli amori della Zia”. Nel volume Mara si apre e parla di se stessa, della sua vita privata e professionale, delle amicizie e degli amori. Bisogna fare una precisazione, però: quelli elencati nel libro non sono tutti gli amori di Mara. Nel corso di un’intervista, infatti, l’opinionista dell’Isola dei Famosi ha detto:

“Ne ho avuto molti di più di più di amori, non mi sono fatta mancare niente, ma per fortuna è arrivato Nicola, l’amore della mia vita. Questo libro esiste per mio marito; credo che sia più emozionato di me. All’inizio con lui ero diffidente, un po’ spaventata. Eravamo così diversi. A un certo punto gli ho chiesto: ‘Ma sei sicuro di volermi? Guarda che io sono una pesciarola…’ Lui mi ha guardata ed ha risposto: ‘E io ti amo così’”.

Mara Venier ha avuto tante relazioni e il rapporto coi figli, Paolo ed Elisabetta, non è stato sempre idilliaco. Lo ha confessato proprio Mara ai microfoni di Oggi:

 “Non è facile accettare una mamma come me, ingombrante, un po’ matta, che ha cambiato mariti. A un certo unto i figli ti presentano il conto. E tu devi dare delle spiegazioni, e magari non puoi perché quando sei giovane fai delle cose che non sempre hanno una logica. C’è stata tanta sofferenza, incomprensioni, anche tra i miei figli…”.

E’ la figlia di Mara Venier, Elisabetta Ferracini, a dare la notizia della morte di suo padre Francesco. Con una dolcissima foto su Instagram Elisabetta ha salutato il suo papà: “Ciao papà ci mancherai… Matteo Kikka Lisa”. Tra i primi commenti quello della Venier: Amore mio papà sarà sempre con te…”.Francesco Ferraccini è stato tra i volti del cinema degli anni ’70, è stato il primo marito di Mara Venier, un uomo che in foto si vede sempre sorridere. Ed è così che sua figlia Elisabetta l’ha voluto ricordare, postando una foto su Instagram in cui Francesco Ferracini è con il suo cane.

Tra loro è la Venier la più famosa della famiglia, ma anche Elisabetta negli anni ’90 era seguitissima come la sua trasmissione dedicata ai bambini, Solletico. Il primo marito di Mara Venier è legato a titoli di film come “Quelli della calibro 38” e “Roma Drogata: la polizia non può intervenire” e ancora “Roma, l’altra faccia della violenza” e “La polizia è sconfitta”; un genere definito poliziettesco. Anche Mara Venier sul suo profilo Instagram ha voluto postare la stessa foto scelta dalla figlia Elisabetta e ha aggiunto il suo commosso: “Ciao Francesco… sarai sempre con noi”. Un fiore per lui con cui era poi riuscita ad avere un rapporto sereno con il passare degli anni. Ma il loro matrimonio non è stato di certo felice, Mara Venier lo ha raccontato più volte nel corso di tante interviste e anche nel suo libro, la biografia ufficiale “Amori della zia”. Mara Venier ha confidato che si sposarono quando lei aveva solo 17 anni ed era già in attesa della figlia Elisabetta- Francesco Ferracini la lasciò sola già la prima notte di nozze, lui modello e aspirante attore inseguiva i suoi sogni e il loro legame si ruppe del tutto quando ad un provino scelsero Mara e non lui.

 

 

EXTRACTOS DO LIVRO DE MARA VENIER

 

 

Biografia


Mara Venier, attrice e conduttrice televisiva, nasce a Venezia il 20 ottobre 1950, ma cresce a Mestre.
A 17 anni si sposa e si trasferisce a Roma
con il marito Francesco Ferracini. Nasce Elisabetta.
Debutta da protagonista al cinema nel
1973 con Diario di un italiano di Sergio Capogna e partecipa alla serie tv di Dario Argento La porta sul buio nell’episodio “La bambola”. Seguono molte pellicole tra cui: Zappatore di Alfonso Brescia con Mario Merola, Testa o croce a fianco di Renato Pozzetto, Ultima notte a Milano con Claudio Bisio per la regia di Gabriele Salvatores. E poi recita nel thriller Caramelle da uno sconosciuto con l’allora esordiente Sabrina Ferilli, in Animali metropolitani e Night Club con Christian De Sica.
Il suo ultimo film (1993) per il grande schermo è anche l’ultimo diretto da Nanni Loy:
Pacco, doppio pacco e contropaccotto. Girando con Mara delle candid camera, Loy ne mette in luce la sua grande potenzialità anche per ii piccolo schermo.
Nel 1995, tra le altre cose, gira con Gianni Morandi la fiction per Canale
La voce del cuore, diretta da Lodovico Gasparini.
A partire dagli anni Novanta si dedica prevalentemente alla tv, a parte piccole apparizioni al cinema, in
Paparazzi e Vacanze di Natale a Cortina diretti da Neri Parenti e Torno a vivere da solo di Jerry Calà.
Nel 1992 parte su Rai2 con il
Cantagiro insieme a Fiorello. Dopo diverse esperienze, nello stesso anno approda a Rai chiamata dall’allora Direttore di rete Carlo Fuscagni, che la sceglie per affiancare Luca Giurato nell’edizione 1993-94 di Domenica in.
Il successo personale ottenuto le permette di diventare nella stagione successiva la conduttrice di punta della trasmissione. I grandi ascolti e il gradimento del pubblico la portano a presentare e firmare come autrice il contenitore domenicale per tre stagioni consecutive fino al
1997 e a essere incoronata come la “Signora della domenica”.
Nel
1997
passa a Mediaset e co-conduce con Mike Bongiorno Viva Napoli e con Corrado Gran Premio Internazionale dello Spettacolo.
Nel 2000 torna in Rai, per condurre Fantastica italiana con Massimo Lopez e La vita in diretta
con Lamberto Sposini.

Nel 2013 le affidano ancora una volta il contenitore della domenica pomeriggio. A fine stagione lascia la Rai. Nel 2014 riapproda in Mediaset e partecipa come giudice al nuovo talent show di Canale , ill si que vales. Da allora è U quarto giudice del programma insieme a Iana De Filippi, Gerry Scotti e Rudy Zerbi.
Con l’arrivo su Canale 5 del reality
L’Isola dei Famosi, Mediaset la ingaggia come opinionista al fianco di Alfonso Signorini.
Attualmente per Canale 5 ê nella squadra di
Tu si que vales per 9 puntate e affianca per due puntate Michelle Hunziker nel tg satirico di Antonio Ricci Striscia la notizia.
Dal 2006 è felicemente sposata con Nicola Carraro.

 

Domenica in

 

La verità è che Luca diceva: “Io sono un giornalista e non posso fare l’intrattenimento*; don Mazzi ribadiva: “Io sono un prete, devo fare il sociale, e Monica a sua volta: Io faccio il cinema, soltanto quello e parlo della mia carriera di attrice e del mio cinema >. E tutto il resto chi lo fa?  Per esclusione, io. L’idea era stata di Paolo De Andreis, il mio produttore di allora al quale devo davvero tanto.
Renzo Arbore capi subito che quello poteva essere il mio ‘treno” della vita. Una mattina
allora stavamo insieme, Renzo e io eravamo in cucina: nella mia vita, fuori dalla tv, non mi trucco mai, dunque ero al naturale, con i capelli raccolti. Lui, improvvisamente, mi guarda e mi dice: Mara, tu devi farla cosi Domenica in. Esattamente come sei adesso: pochissimo trucco, capelli legati, devi presentarla proprio cosi! . L’anno prima c’era stata Alba Parietti, una donna bella e provocante. E Renzo mi spiega: Tu vieni dopo di lei, devi essere esattamente il contrario, devi mostrarti come sei nella vita. Devi essere te stessa. Queste sono le due cose che mi ha detto Renzo, e io Domenica in l’ho cominciata cosi, con i capelli raccolti, pochissimo trucco, vestita in maniera semplice, per nulla provocante e... ii successo è arrivato. Avevi ragione tu, Renzo.
Dopo la prima puntata i critici hanno scritto: Il programma è bruttissimo, però è nata una stella: Mara Venier.
Tutto è partito da lì. Abbiamo fatto quattro edizioni fantastiche.

 

 

Nanni Loy

 

Una volta gli feci uno scherzo pazzesco. Io a lui, pensate, al re degli scherzi! Eravamo a Modena, mi pare ci fosse anche la Gialappa’s con noi. Fermammo due pattuglie della Polizia: era una sera cosi, dovevamo solo tornare in albergo. Spiego la cosa a questi ragazzi, carini e simpatici. Insomma, davanti a Nanni ho fatto finta di essere stata arrestata da loro perché avevo bevuto troppo ed ero diventata un po'… molesta. E quelli mi hanno pure messo le manette ai polsi. Io, intanto, fingo di essere completamente ubriaca. Nanni, allora, davanti all’albergo comincia a dire a questi qui di lasciar perdere. Che non è il caso e così via.
E i poliziotti: Ma la signora ci ha insultato!
.
E Nanni:  Ma ha bevuto un pochettino! Su, dai, non vi preoccupate.
Nanni ci casca in pieno e io comincio a ridere, senza riuscire a trattenermi, e piegata in due continuo a ridere, ma lui pensa che stia piangendo. Allora Nanni inveisce contro i poliziotti, insultandoli sul serio. E una furia (e io, francamente, apprezzai e apprezzo ancora molto la cosa). È stato uno scherzo davvero memorabile. Nanni non me l’ha mai perdonata questa burla, anche perché non si finiva più: più io ridevo come una matta, più lui urlava. E per anni ha cercato vendetta. Tremenda vendetta.

 

Baccalà mantecato

 

• Ingredienti per 4-6persone
• 5oo g di stoccafisso qualità ragno
1 mazzetto di prezzemolo
• olio extravergine d’oliva
• sale, pepe
Dopo avere acquistato il baccalà (questo in Veneto è ii nome con il quale è conosciuto lo stoccafisso!), mettetelo in ammollo per almeno 24 ore in una bacinella con acqua fredda, cambiandola spesso. Trascorso questo tempo. tagliatelo a tocchi e metteteli in una casseruola ricoperti con abbondante acqua fredda.
Portate a ebollizione e salate appena, eliminando di volta in volta la schiuma che si formerà in superficie. Dopo 20
minuti circa il baccala sarà tenero: spegnete il fuoco e lasciatelo raffreddare nella sua acqua di cottura.
Nel frattempo pulite e lavate il prezzemolo, tritatelo e tenetelo da parte.
A questo punto scolate il baccalà ed eliminate lische e pelle, quindi sbriciolatelo e mettete i pezzettini in una terrina o in un mortaio. Con un cucchiaio di legno o un
pestello mescolate energicamente per sfibrare la polpa, poi incorporate a filo l’olio fino a ottenere un composto chiaro e cremoso, lasciando con qualche pezzettino ancora intero. Regolate di sale e pepe, quindi unite il prezzemolo tenuto da parte.
Vado pazza per il baccalà alla veneziana anche se a differenza della ricetta originale, io l’aglio non lo metto. Mi piace gustarlo a temperatura ambiente con della polentina bianca calda appena preparata (come si fa a Venezia) o abbrustolita a fette, accompagnandolo con vino bianco aromatico tipo sauvignon,  friulano o altoatesino.

  

Pasta e fagioli

• Ingredienti per 4 persone
• 200 g di fagioli secchi
• 150 g d spaghetti spezzati o ditalini rigati
•- 1/2 carota
• 1/2 gambo di sedano
• 1/2 cipolla
• 2 pomodorini
• 2 patate medie
• 1 rametto di rosmarino
• olio extravergine d’oliva
• sale, pepe
La sera prima mettete a mollo i fagioli (io preferisco quelli di Lamon, pastosi e quasi dolci, ma anche i borlotti sono altrettanto buoni) in acqua fresca, e lasciateli così per tutta la notte. Al momento dell’uso, scolateli e sciacquateli bene.
Ponete i fagioli in una pentola, aggiungete le verdure tritate, copriteli con tanta acqua e regolate di sale. Cuocete fino a ottenere un brodo denso. Aggiungete le patate tagliate a tocchi e fatele cuocere; togliete metà dei fagioli e passateli al setaccio insieme alle patate ormai lessate, quindi mettete il passato cosi ottenuto nuovamente nella pentola, con il resto dei fagioli lasciati interi; unite il rosmarino. Fate assorbire l’acqua dai fagioli e, a cottura ultimata, buttatevi la pasta. Quando è pronta, servite nei singoli piatti con filo
d’olio di buona qualità e una macinata di pepe nero.