4-7-2003
Carlo Michelstaedter
(1887-1910)
Site: http://www.michelstaedter.it/
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Estou deitado
na relva
Tradução de Prisca Agustoni. De AGULHA, revista de cultura n.º 32 - fortaleza, são paulo - janeiro de 2003 |
RISVEGLIO
Giaccio fra l'erbe sulla schiena del monte, e beve il sole il mio corpo che il vento m'accarezza e sfiorano il mio capo i fiori e l'erbe ch'agita il vento e lo sciame ronzante degli insetti. - Delle rondini il volo affaccendato segna di curve rotte il cielo azzurro e trae nell'alto vasti cerchi il largo volo dei falchi… Vita?! Vita?! qui l'erbe, qui la terra, qui il vento, qui gl'insetti, qui gli uccelli, e pur fra questi sente vede gode sta sotto il vento a farsi vellicare sta sotto il sole a suggere il calore sta sotto il cielo sulla buona terra questo ch'io chiamo "io", ma ch'io non sono. No, non son questo corpo, queste membra prostrate qui fra l'erbe sulla terra, più ch'io non sia gli insetti o l'erbe o i fiori o i falchi su nell'aria o il vento o il sole. Io son solo, lontano, io son diverso - altro sole, altro vento e più superbo volo per altri cieli è la mia vita… Ma ora qui che aspetto, e la mia vita perché non vive, perché non avviene? Che è questa luce, che è questo calore, questo ronzar confuso, questa terra, questo cielo che incombe? M'è straniero l'aspetto d'ogni cosa, m'è nemica questa natura! basta! voglio uscire da questa trama d'incubi! la vita! la mia vita! il mio sole! Ma pel cielo montan le nubi su dall'orizzonte, già lambiscono il sole, già alla terra invidiano la luce ed il calore. Un brivido percorre la natura e rigido mi corre per le membra al soffiare del vento. Ma che faccio schiacciato sulla terra qui fra l'erbe? Ora mi levo, ché ora ho un fine certo, ora ho freddo, ora ho fame, ora m'affretto, ora so la mia vita, ché la stessa ignoranza m'è sapere - la natura inimica ora m'è cara che mi darà riparo e nutrimento, ora vado a ronzar come gl'insetti. –
Sul S. Valentin, giugno 1910
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